Protocollo Bullismo

 

PROTOCOLLO DI INTERVENTO PER UN PRIMO ESAME NEI CASI ACUTI E DI EMERGENZA

Intervento con la vittima

Intervento con il bullo

-        accogliere la vittima in un luogo tranquillo e riservato;

-        mostrare       supporto              alla        vittima        e            non

colpevolizzarla per ciò che è successo;

-        far comprendere che la scuola è motivata ad

aiutare e sostenere la vittima;

-        informare progressivamente la vittima su ciò che accade di volta in volta;

-        concordare appuntamenti successivi (per monitorare la situazione e raccogliere ulteriori dettagli utili); 

 

-        importante, prima di incontrarlo, essere al corrente di cosa è accaduto; 

-        accogliere il presunto bullo in una stanza tranquilla, non accennare prima al motivo del colloquio;

-        iniziare il colloquio affermando che si è al corrente dello specifico episodio offensivo o di prevaricazione;

-        fornire al ragazzo/a l’opportunità di esprimersi,

favorire la sua versione dei fatti;

-        mettere il presunto bullo di fronte alla gravità della situazione;

-        non entrare in discussioni; 

-        cercare insieme possibili soluzioni ai comportamenti prevaricatori;

-        ottenere, quanto più possibile, che il presunto bullo dimostri comprensione del problema e bisogno di riparazione;

-        in caso di più bulli, i colloqui avvengono preferibilmente in modo individuale con ognuno di loro, uno di seguito all’altro, in modo che non vi sia

la possibilità di incontrarsi e parlarsi;

-        una volta che tutti i bulli sono stati ascoltati, si procede al colloquio di gruppo;

Colloquio di gruppo con i bulli

-        iniziare il confronto riportando quello che è emerso dai colloqui individuali;

-        l’obiettivo    è            far          cessare   le       prevaricazioni

individuando soluzioni positive;

Far incontrare prevaricatore e vittima – questa procedura può essere adottata solo se le parti sono pronte e il Team rileva un genuino senso di pentimento e di riparazione nei prepotenti; è importante:

-      ripercorrere l’accaduto lasciando la parola al bullo/i

-      ascoltare il vissuto della vittima circa la situazione attuale

-      condividere le soluzioni positive e predisporre un piano concreto di cambiamento 

Coinvolgimento del gruppo classe o di possibili spettatori – Questa azione si consiglia solo quando possiamo rilevare un chiaro segnale di cambiamento nel presunto bullo (o più di uno) e il coinvolgimento del gruppo non implica esposizioni negative della vittima, ma può facilitare la ricostruzione di un clima e di relazioni positive nella classe[1].

RACCOMANDAZIONI E RESPONSABILITÀ DEGLI ORGANI E DEL PERSONALE  DELLA SCUOLA

Il Dirigente Scolastico

Elabora, in collaborazione con il/i referente/i per il bullismo e il cyberbullismo, nell’ambito dell’ autonomia de proprio istituto, un Regolamento condiviso per il contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, che preveda sanzioni in un’ottica di giustizia riparativa e forme di supporto alle vittime.  Il Regolamento  deve essere esplicitato nel Patto di corresponsabilità educativa firmato dai genitori. i contenuti del Regolamento vanno condivisi e approvati dal Consiglio d’istituto.

Promuove interventi di prevenzione primaria e per le scuole secondarie sollecita il coinvolgimento attivo degli studenti anche attraverso  modalità di peer education.

Organizza e coordina i Team Antibullismo e per l’Emergenza.

Predispone eventuali piani di sorveglianza in funzione delle necessità della scuola. 

Tramite il sito web della scuola si forniscono le seguenti informazioni: 

-      nominativo/i del/i referente/i per il bullismo e cyberbullismo;

-      contenuti informativi su azioni e attività di contrasto ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo  (Regolamento d’istituto, PTOF, Patto di corresponsabilità) oltre che di educazione digitale.  

Si veda il sito www.generazioniconnesse.it per un supporto alla stesura dell’ePolicy (documento programmatico autoprodotto dalla istituzione scolastica sull’educazione digitale). 

Il Consiglio di istituto

Approva il Regolamento d’istituto, che deve contenere possibili azioni sanzionatorie e/o riparative in caso di bullismo e cyberbullismo.

Facilita la promozione del Patto di corresponsabilità tra scuola e famiglia.

Il Collegio dei docenti

All’interno del PTOF e del Patto di corresponsabilità predispone azioni e attività per la prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, comprensive delle azioni di prevenzione primaria/universale specifiche per ogni ordine di scuola e delle azioni indicate rivolte a prendere in carico le situazioni di emergenza nella scuola.  In modo particolare, organizza attività di formazione rivolte agli studenti sulle tematiche di bullismo, cyberbullismo ed educazione digitale. 

Si veda il sito www.generazioniconnesse.it per consultare proposte e attività; in particolare si consiglia di consultare le “Linee guida per l’uso positivo delle tecnologie digitali e la prevenzione dei rischi nelle scuole”, guida operativa per le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e per gli enti pubblici e privati che realizzano iniziative in tema di sicurezza online.

In relazione alle situazioni di emergenza, approva i protocolli di segnalazione e intervento promossi dal Team Antibullismo della scuola e collabora attivamente con il Team e le altre agenzie per la soluzione dei problemi

Predispone gli obiettivi nell’area educativa, per prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo attraverso attività di curriculum scolastico. In tal senso, è importante legare la progettazione della scuola in una ottica di

prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo riferendosi a quato previsto con la L. 92/2019 “Introduzione dell’insegnamento dell’Educazione civica”, in particolare all’art. 3 “Sviluppo delle competenze e obiettivi di apprendimento” e all’art. 5 “Educazione alla cittadinanza digitale”.

Partecipa alle attività di formazione per il contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo organizzate da ogni autonomia scolastica, eventualmente avvalendosi di attività offerte da servizi istituzionali o enti qualificati presenti sul territorio (si vd. quanto proposto sulla piattaforma ELISA - www.piattaformaelisa.it)

Il personale docente 

Tutti i docenti, venuti a conoscenza diretta o indiretta di eventuali episodi di bullismo o cyberbullismo, sono chiamati a segnalarli al referente scolastico o al Team Antibullismo d’istituto, al fine di avviare una strategia d’intervento concordata e tempestiva.  

I Coordinatori dei Consigli di classe

Monitorano che vengano misurati gli obiettivi dell’area educativa, attivando le procedure anti bullismo.

Registrano nei verbali del Consiglio di classe: casi di bullismo, comminazione delle sanzioni deliberate, attività di recupero, collaborazioni con pedagogista, psicologo, forze dell’ordine specializzate nell’intervento per il bullismo e il cyberbullismo, enti del territorio in rete (con riferimento e coordinamento eventuale da parte delle prefetture).

I collaboratori scolastici e gli assistenti tecnici 

Svolgono un ruolo di vigilanza attiva nelle aree dove si svolgono gli intervalli, nelle mense, negli spogliatoi delle palestre, negli spazi esterni, al cambio dell’ora di lezione e durante i viaggi di istruzione, ferme restando le responsabilità dei docenti. 

Nella scuola secondaria di secondo grado, faranno parte dei Piani di vigilanza attiva anche gli Assistenti Tecnici che svolgono la loro attività in laboratorio.

Partecipano alle attività di formazione per il bullismo e il cyberbullismo organizzate dalla scuola.

Segnalano al dirigente scolastico e ai Team Antibullismo e per l’Emergenza eventuali episodi o comportamenti di bullismo e cyberbullismo di cui vengono a conoscenza direttamente e/o indirettamente.

Se dovessero intervenire per bloccare eventuali comportamenti di bullismo in essere, lo faranno applicando le modalità previste dal Regolamento d’Istituto.

Il Referente scolastico area bullismo e cyberbullismo 

Collabora con gli insegnanti della scuola, propone corsi di formazione al Collegio dei docenti, coadiuva il Dirigente scolastico nella redazione dei Piani di vigilanza attiva ai fini della prevenzione degli episodi di bullismo e di cyberbullismo, monitora i casi di bullismo e cyberbullismo, coordina i Team Antibullismo e per l’Emergenza, crea alleanze con il Referente territoriale e regionale, coinvolge in un’azione di collaborazione Enti del territorio in rete

(psicologi, forze dell’ordine, assistenti sociali, pedagogisti, ecc.)

I Referenti degli Uffici scolastici regionali e territoriali per il bullismo e il cyberbullismo

 Forniscono, attraverso la pagina web istituzionale, a tutti i Referenti d’istituto informazioni sui corsi di formazione. 

Agevolano la messa in rete dei Referenti di ogni singola scuola.

Collaborano per i livelli di competenza (regionale e provinciale), con la Polizia postale, con i Carabinieri, con gli Enti del territorio e con il MI.

Partecipano a specifici corsi di formazione e agevolano l’azione di filiera tra scuola ed extra scuola e tra la scuola e la Direzione generale per lo studente del MI

Collaborano inoltre con i Referenti regionali delle Consulte provinciali degli studenti, dell’Associazione regionale dei genitori (Forags) e del Piano nazionale scuola digitale (PNSD).

I TEAM ANTIBULLISMO E PER L’EMERGENZA

(scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado)

Coordinano e organizzano attività di prevenzione. Intervengono nei casi acuti.

Comunicano al Referente regionale (anche tramite i Referenti territoriali), alla fine di ogni anno scolastico, i casi di bullismo o cyberbullismo.

I dati serviranno per un eventuale monitoraggio nazionale dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo e potranno essere trasmessi dai Referenti regionali alla Commissione nazionale istituita presso il MI.

Le famiglie

Sono invitate a partecipare agli incontri di informazione e sensibilizzazione sui fenomeni di bullismo e cyberbullismo, favorendo una proficua alleanza educativa.  

Firmano il patto di corresponsabilità educativa scuola-famiglia.  

In questo contesto i genitori devono essere informati sul Regolamento d’istituto, sulle misura prese dalla scuola  e sulle potenziali implicazioni penali e civili per il minore e per la famiglia come conseguenza di atti di bullismo e cyberbullismo

Sono chiamate a collaborare con la scuola nella prevenzione del bullismo e nelle azioni per fronteggiare le situazioni acute.

Le studentesse e gli studenti

Partecipano alle attività di prevenzione del bullismo e del cyberbullismo organizzate dalla scuola. Negli ordini di scuola dove sono previsti i rappresentanti degli studenti, in particolare nella scuola secondaria di secondo grado, i Rappresentanti di istituto e i due componenti eletti nella Consulta provinciale degli studenti collaborano con il Dirigente scolastico e il corpo docente all’organizzazione delle attività di prevenzione del bullismo e del cyberbullismo[1].

Sono chiamati a essere parte attiva nelle azioni di contrasto al bullismo e al cyberbullismo e di tutela della vittima, riferendo ai docenti e agli altri adulti gli episodi e i comportamenti di bullismo e cyberbullismo di cui vengono a conoscenza e supportando il/la compagno/a vittima (consolandola e intervenendo attivamente in sua difesa). 

Nella scuola secondaria di primo e secondo grado sono chiamati a collaborare alla realizzazione di attività di peer education. L’istituzione scolastica può favorire percorsi specifici in merito alla formazione dei rappresentanti degli studenti negli organi collegiali. 




Allegati

Linee guida per il contrasto al bullismo e cyberbullismo 18 del 2021.pdf

NOTA LINEE B E CB 2021 .0000482.18-02-2021.pdf

Nota 121_25 Bullismo e cyberbullismo.pdf

Ultima revisione il 27-01-2025